da non perdere
Incontri & Corsi: con ragazzi & adulti

Racconto: Anno 2020, un giorno di ordinario lavoro

Ferrovia TRANSIBERIANA: ai confini del mondo

SETTE: Australia nelle terre remote

Castelli: Contesse e fantasmi nei Castelli delle Donne

Sudafrica: cent'anni di Mandela

Deserti: Tra sabbie infuocate e notti stellate

Viaggi: Oman, sulla via delle spezie

Australia: luci e canguri

Viaggi: Passaggio in India

TSUKIJI ADDIO: Tokyo fish market

CENT'ANNI DI LEICA in 100 scatti

EXPO Viaggi: Italia chiama Mondo

PANGEA: 50 mila chilometri su e giù per il mondo

NEW ZEALAND: tra Maori e Hobbit

THAILANDIA: passaggio a Bangkok

LANGHE: sua Maestà il Tartufo

SANTUARI: i cammini del silenzio

VALSUGANA: grandi emozioni

RAJASTAN: il tempio dei topi

SUD AUSTRALIA: l'isola darwiniana

GRECIA: un orologio di 2000 anni

ALBA: caccia ai diamanti bianchi

KERALA: la medicina ayurvedica

JAIPUR: l'orologio di stelle e pietre

iCub: cuccioli di robot crescono

JAPPONE: Gran Seiko

Leonardo Chiariglione: papà Mp3

BANGALORE: la tecno India

AUSTRALIA: la fuga dei laureati

MATURITA': amarcord '68

L'Homo Zappiens di Mr.Veen

POLO NORD: turismo over the top

TOKYO: le Urban Tribù

REDMOND: gli italiani di Mr.Gates

ZOT: segni del tempo

INDIA: Ayurveda Land

Fotografie cifrate

Derrick de Kerckhove

Il computer del 2020

Cellular-satellitari

San PIETROBURGO: vita da Zar

VIRGINIA: il covo dei cyberpoliziotti

Attento! Il cellulare ti spia

COREA: la Glass Valley

SORDEVOLO: la Passione

Memorie digitali. Sono eterne?

Richard Stallman

JAPPONE: gli Lcd di Sharp

LIBIA: viaggio nel Sahara

Smartwatch: è l'ora della svolta
maggio 2016 archivio >>

Corriere della Sera - Speciale orologi, 26 maggio 2016

Articolo e Fotogallery di Corriere.it

Si dice dispositivo wearable (indossabile), ma si pronuncia smartwatch. Sono gli orologi digitali di ultima generazione destinati a superare entro fine anno, a livello mondo, il muro dei 50 milioni di pezzi. La crescita inizia a preoccupare le maison dell’orologeria, che fino allo scorso anno guardavano con supponenza i digital-watch. Visti come bizzarri “oggetti da polso”, progettati per colloquiare col telefonino. Al più, gadget da mostrare agli amici come status symbol. Non sono passati neppure tre anni dalla prima apparizione del Samsung Galaxy Gear e il mercato ha superato la prima fase degli utenti early adopter. Gli impallinati di tecnologia che fanno da apripista. I mastri orologiai non capivano a che servisse quel primo modello coreano. Un mini-display colorato da 1,3 pollici che faceva leggere, oltretutto in piccolo, gli stessi messaggi dello smartphone. Consentiva di sfogliare compilation musicali e scattare qualche foto in bassa risoluzione. Dunque un capriccio tecnologico per pochi.

La svolta è arrivata quando le aziende hanno diversificato i modelli, ogni utente avrebbe scelto e personalizzato quello che più faceva per lui. Dunque non uno smartwatch uguale per tutti, ma tante serie da rendere “unicum” su misura. Con un prezzo alla portata di tutte le tasche. Così nel corso degli ultimi dodici mesi il mercato ha preso vigore, con centinaia di modelli destinati a varie fasce di utenti. Ecco la galassia smartwatch in mostra nei negozi. Gli entry level degli indossabili da polso si chiamano “Smartband”. Sono i braccialetti progettati per gli amanti del fitness, come Fitbit e LG. Pesano poche decine di grammi con un costo da 50 euro in su. Contano i passi e misurano le calorie consumate durante l’attività fisica. Qualcuno ci avvisa anche se il nostro sonno è agitato.

Chi vuole un monitoraggio completo di “Sport e benessere” deve invece scegliere modelli come quelli proposti da Adidas e Apple. Qui si dispone di un trainer da polso, una guida digitale per le sedute di allenamento sportivo. Grazie poi all’interazione con l’app, si memorizzano e condividono sui Social le prestazioni di ogni giornata. Garmin e Polar ne propongono di impermeabili, progettati per nuoto e immersioni fino a 50 metri di profondità. Mentre Samsung e Pebble sono specializzati come “valletti” del telefonino. Per gestire con notifiche messaggi ed email e selezionare compilation musicali.
Il mondo degli smartwatch non poteva rimanere insensibile a modelli del “fashion da polso”, rivolti al mondo della moda come Fossil e Swarovski. Accessori cult da indossare in abbinamento ad abiti e borse.

Qui il top di gamma si chiama Tag Heuer Connected. Lussuoso, con la cassa in titanio che nulla ha da invidiare ai blasonati segnatempo delle maison svizzere. C’è un’ultima categoria di wearable in crescita. Sono gli smartwatch progettati per monitorare la salute. Come Embrace, prodotto da Empatica, una startup milanese. Per tenere sotto controllo stress ed emozioni. Grazie ai sensori interni serve anche per prevenire malattie come epilessia e autismo. Una volta messo al polso della persona ammalata, consente ai parenti di ricevere sullo smartphone messaggi di allerta, per sapere quando si sta scatenando una crisi. Anche questo appartiene alla galassia dei wearable.

I NUMERI DAL MONDO DEGLI SMARTWATCH
1 italiano su 10 a fine marzo, secondo i dati dell’Istituto di ricerca Kantar, aveva al polso un wearable per attività fitness o uno smartwatch connesso al telefonino
18 per cento dei braccialetti fitness nell’Unione Europea porta il brand Fitbit, il marchio californiano si posiziona al primo posto anche nel resto del mondo
50 milioni è la previsione di vendita mondiale degli indossabili da polso entro fine 2016, negli Usa tre americani su quattro usano un dispositivo fitness
170 grammi il peso dell’elegante Fossil Q, uno smartwatch realizzato con sistema Google Android, è il diretto concorrente dell’Apple Watch (18% del mercato europeo)
1350 euro il prezzo del Tag Heuer Connected uno degli smartwatch più cari e trendy del mercato, costruito con una cassa da 46 millimetri in titanio sabbiato

twitter @utorelli






Links